Le ragioni del convegno prendono avvio dalla constatazione che la pretesa ideologica che ciascuno possa “liberamente” scegliere di autodeterminarsi nel campo dell’affettività al di là della naturale caratterizzazione sessuale dell’umanità sta rendendo l’educazione delle giovani generazioni sempre più difficile e complessa. La pervasiva “teoria del gender”, in particolare, declama ormai apertamente – e talvolta dispoticamente – contro ogni evidenza, come la felicità e il futuro dell’umanità necessitino di superare l’archetipo “maschio e femmina li creò” (Gen. 1,27) per restituire fi nalmente alla duttilità dei desideri e voleri del cittadino del mondo del terzo millennio, il paradiso perduto di un’indistinta pansessualità. Di fronte ad una simile pretesa “degenerativa” dell’umano, diventa necessario restituire con urgenza e limpidezza la parola alla realtà della sessualità inscritta nella verità della corporeità maschile e femminile: all’unico “Codice Binario” che fonda e presidia, da sempre, la felicità di ogni identità personale, familiare e sociale non solo dell’uomo “digitale”, ma dell’intera umanità passata, presente e futura.
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